Sostenibilità

Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM): verso il nuovo tributo ambientale

March 15, 2024
5
min
Scritto da:
Elisa Gualini
Cristian Bresciani
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A partire dal primo gennaio 2026 coloro che importano determinati materiali da paesi extra-UE, dovranno pagare una nuova tassa doganale, chiamata ‘Carbon Tax’, equivalente alle emissioni di CO2 collegate alla produzione di quel singolo prodotto importato.

I consulenti di Ecosphera sono a disposizione per supportarvi nella prima fase transitoria  che prevede un calcolo ambientale complesso, sulla base di cui verrà poi calcolata la ‘Carbon Tax’.

Grazie alle nostre competenze e i nostri software dedicati al calcolo della Carbon Footprint, Ecosphera è pronta ad aiutarvi nella rendicontazione delle emissioni legate ai prodotti che importate.

L’importo delle sanzioni in caso di erronea o incompleta dichiarazione, sarà compreso tra i 10 e 50 euro per ogni tonnellata di emissioni non dichiarate.

Visto l’impatto di tali previsioni normative, Ecosphera si impegna ad aggiornarsi attraverso la consultazione del sito internet del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Cosa è il CBAM?

Si tratta del nuovo Regolamento (UE) 2023/956 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 10/05/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 16/05/2023, che introduttà una nuova entrata fiscale destinata al bilancio dell’Unione europea basata sul così detto “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere” denominato CBAM (“Carbon Border Adjustment Mechanism”). Tutto questo nel ventaglio degli adempimenti ambientali definiti nell’ottica del raggiungimento del Green Deal della UE, che entro il 2030 mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il nuovo tributo ambientale è finalizzato a garantire che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra in ambito UE non siano contrastati da un contestuale aumento delle emissioni al di fuori dei suoi confini per le merci prodotte nei Paesi extra UE che vengono importate nei confini comunitari.

I settori coinvolti sono quelli ad alto impatto in termini di emissioni di carbonio e che si caratterizzano per un forte commercio internazionale; nel particolare questo vale per prodotti quali:

ghisa, ferro e acciaio, cemento, concimi e fertilizzanti, alluminio, energia elettrica, idrogeno.

Tempistiche

Prima dell’entrata in vigore di una ‘Carbon Tax’, l’UE vuole scattare una fotografia delle quantità di prodotti con un alto impatto di carbonio che vengono importati in UE.  Nel periodo transitorio (già avviato), dal 1° ottobre 2023 al 31 dicembre 2025 gli importatori saranno tenuti ad ottemperare ai soli obblighi di rendicontazione previsti dal Regolamento attraverso la compilazione dei dati relativi alle importazioni tramite il Registro Transitorio dedicato della Commissione EU.

Gli importatori sono tenuti ogni tre mesi a raccogliere i dati e trasmetterli alla Commissione entro la fine del mese successivo. In questa fase gli importatori dovranno:

  • ottenere lo status di ‘dichiarante CBAM autorizzato’, per poter importare le merci ricomprese nei settori interessati dal CBAM;
  • procedere all’acquisto dei certificati CBAM;
  • relazionarsi con i propri fornitori da cui importano i materiali con alto impatto di carbonio;
  • provvedere al calcolo e alla conseguente dichiarazione delle emissioni nei prodotti importati.